Dal 12 luglio 2021 Giulia inizia privatamente un percorso di riabilitazione psicomotoria (quindi sotto l’aspetto sia motorio che cognitivo) utilizzando il metodo “Carlo Perfetti”. Purtroppo, in Toscana (regione di residenza di Giulia), questo metodo, fondamentale per la bambina, viene applicato solo a Pisa in uno studio di professionisti specializzati. Questo centro è a più di 50 Km di distanza dalla casa della famiglia e questo comporta notevoli difficoltà logistiche e organizzative. Giulia si reca a Pisa due volte a settimana, a settimane alterne e gli incontri si svolgono su due ore, nell’arco del pomeriggio.
Martedì 10 agosto 2021 Giulia viene portata dai genitori al Centro di Ipovisione della Toscana “Carlo Monti” presso l’Ospedale di Careggi a Firenze per una valutazione sulla funzionalità visiva. L’incontro si svolge con due Neuropsicomotriciste (tra cui la Dottoressa L.) che, dopo l’anamnesi, lavorano con la bambina con modalità diverse, con stimoli sonori, visivi e tattili.
Giulia sembra rispondere meglio a stimolazioni sonore acute, ma soprattutto a quelle tattili e, in parte, a quelle visive che le arrivano prevalentemente dall’emicampo sinistro. Durante questo lavoro, che dura 1 ora e 30, Giulia è molto attenta e rimane seduta grazie al contenimento della mamma. Giulia infatti non ha ancora raggiunto la capacità di stare seduta in autonomia, anche a causa della ipotonia della muscolatura del tronco.
Le dottoresse non ipotizzano danni funzionali alla vista per Giulia, ma consigliano comunque una valutazione da parte del loro oculista (visita che si svolgerà nel mese di settembre).
La relazione di questo incontro verrà trasmessa alla Neuropsichiatra di riferimento sul territorio, Dott.ssa C., per la condivisione di un piano terapeutico riabilitativo per Giulia. Le dottoresse si stupiscono del fatto che con il servizio pubblico la bambina faccia solo una seduta alla settimana di 45 minuti di fisioterapia e consiglierebbero di farne almeno tre.
Viene manifestata l’intenzione da parte della Dott.ssa L. di un confronto con la Neuropsichiatra per capire se al momento non sono state prescritte ulteriori sedute di riabilitazione presso la ASL per motivazioni cliniche o per mancanza di fondi.