All’asilo nido… anzi no!

Il 2 settembre i genitori incontrano le educatrici dell’asilo nido in cui Giulia e la sorella verranno inserite entro pochi giorni. In questa occasione mamma e babbo parleranno delle loro gemelle ed esporranno anche le problematiche di Giulia. Viene descritta Giulia, sia nei suoi limiti che nelle sue potenzialità per aiutare le maestre a far sì che sia trovato il miglior approccio per lei, per aiutarla ad inserirsi nel gruppo dei bambini, crescere e sviluppare le proprie competenze.

I genitori considerano l’incontro positivo, ma già dal giorno successivo iniziano a presentarsi alcune difficoltà. In particolare, emergono problematiche legate alla formazione del personale dell’asilo nella somministrazione del farmaco antiepilettico (in forma di sciroppo) che Giulia assume quotidianamente ad un orario in cui sarà al nido.

Il 13 settembre inizia l’inserimento all’asilo di A., mentre per Giulia questa nuova avventura viene, purtroppo, posticipata, a causa della difficoltà nel trovare una persona che si assuma l’incarico di somministrarle lo sciroppo, mansione di per sé semplice ma molto importante per lei.

I genitori cercano in ogni modo di far capire che Giulia, pur avendo una malattia genetica rara, è una bambina buona e collaborativa. Non c’è nessun tipo di rischio o possibile conseguenza per la sua salute rispetto alla somministrazione dello sciroppo, anche se esso le fosse dato ad un orario leggermente diverso dal solito o se non lo ingerisse completamente; la cosa importante è che il farmaco sia presente in concentrazione adeguata nel sangue di Giulia, quindi anche una mancata somministrazione non danneggerebbe la salute della bambina.

Nonostante i tentativi di mamma e babbo, però, permane la “resistenza” (forse dettata dalla paura) nel somministrare lo sciroppo a Giulia, tanto che per lei si prospetta anche l’eventualità di non frequentare l’asilo nido.

Alla fine, vista la grande determinazione dei genitori per far andare la figlia all’asilo e farla interagire con altri bambini, viene trovata una soluzione: dopo aver consultato il Neuropsichiatra, Dottor M., e modificando la routine familiare, vengono cambiate le tempistiche di somministrazione dei farmaci a Giulia, che così potrà iniziare a frequentare il nido.