“Cavolate” svelate e scorpacciate di coriandoli

Nella settimana che inizia con il 13 febbraio Giulia si ammala, rimane a casa dall’asilo ed è costretta a saltare anche la visita di mercoledì 15 con la neuropsichiatra dell’ASL, la Dott.ssa C.

Alla visita, però, vanno comunque i genitori per un confronto con la dottoressa e per raccontare come sta Giulia e i suoi progressi.

Con l’occasione, i genitori raccontano alla Dott.ssa C. l’esperienza avuto con il Dott. D. (dal quale lei li aveva inviati). In particolare, viene riferita la perplessità sulla mancata osservazione di Giulia e l’assenza di interazione con lei, oltre alle motivazioni addotte dal dottore rispetto alle possibili terapie in quel centro per Giulia.

In particolare, la Dott.ssa C. smentisce il Dott. D. rispetto alla possibilità di far fare neuropsicomotricità a Giulia anche se non sta in posizione eretta e non cammina. Tanto che i genitori firmano un documento per l’inserimento in lista di Giulia nell’elenco per l’accesso alla neuropsicomotricità con la professionista di riferimento dell’ASL; ci vorranno alcuni mesi, ma Giulia, che stia in piedi o meno, potrà fare queste importanti sedute riabilitative.

La Dott.ssa C. si mostra contenta di quello che raccontano i genitori rispetto ai progressi di Giulia e fissa di incontrare la bambina l’8 marzo seguente. Mamma e papà tornano a casa contenti del confronto con la dottoressa e consapevoli che i dubbi avuti dopo l’incontro con il Dott. D. erano leciti e che probabilmente hanno incontrato qualcuno che non se l’è sentita di ammettere la propria “non conoscenza” sulla patologia di Giulia e su ciò che ne consegue (cosa che invece sarebbe stata comprensibile, vista la rarità della patologia di Giulia). Inoltre, forse, potevano esserci anche motivazioni di budget o di spazi riabilitativi insufficienti che hanno fatto ritenere al medico che non fosse conveniente investire sulla riabilitazione di Giulia.

È arrivato il Carnevale e Giulia è guarita. Può partecipare così alla sua prima festa insieme alla gemella A. Avvolta da un bellissimo vestito da Elsa, principessa di Frozen (mentre la sorella è vestita da Minnie), trascorre il pomeriggio insieme ad altri bambini. Giulia, purtroppo, non può correre, saltare, cantare come tutti gli altri, ma sembra divertita nell’osservarli, cercando di interagire con loro. Inoltre, visto che non sempre riesce a relazionarsi con tanti bambini che corrono all’impazzata, Giulia, seduta in terra, si allieta facendo scorpacciate di coriandoli con la preoccupazione della mamma.

Sono ore di spensieratezza e risate, Giulia appare davvero desiderosa di giocare con gli altri bambini e questo è davvero un segnale di speranza per il suo sviluppo futuro rispetto alle sue capacità relazionali.